Buffalo, una strage mainstream


Sabato 14 maggio il diciottenne Payton S. Gendron si è recato in un supermercato frequentato da afroamericani dell’east side di Buffalo, nello stato di New York, e ha ucciso 10 persone usando un’arma d’assalto su cui aveva inciso un famigerato insulto razzista.

Gendron è andato lì per compiere un disegno organizzato nel corso di mesi: ha trasmesso la sparatoria su Twitch, la piattaforma prediletta dei gamer, e in precedenza aveva pubblicato su Discord e sul forum 4chan una macabra to-do list, e soprattutto condiviso coi suoi follower un delirante manifesto (con una decisione singolare, Associated Press ha scelto di non chiamarlo in questo modo) di 180 pagine. Ha messo a confronto alcuni luoghi che aveva considerato per la strage, scoprendo che lo zip code (più o meno equivalente al nostro cap) 14208 di Buffalo aveva la percentuale più alta di residenti afroamericani.

Nel manifesto dell’attentatore si leggono anche cose come: «Tante persone mi hanno ispirato: Luca Traini, Anders Breivik, Dylan Roof, Anton Lundin Pettersson, Darren Osbourne eccetera. Ma ho avuto solo un breve contatto con il giustiziere Breivik, ricevendo una benedizione per la mia missione dopo aver contattato suoi amici».

Il nome italiano che compare nella lista è quello dell’assassino di Macerata, che nel 2018 ha aperto il fuoco contro alcuni immigrati, per fortuna senza vittime, ed è stato condannato a 12 anni di reclusione con l’aggravante dell’odio razziale. Gli altri sono tutti legati ad altrettanti atti terrorismo di matrice razzista e suprematista bianca: Gendron cita come suo ispiratore anche Brenton Tarrant, l’autore della strage di Christchurch, che nel 2019 ha lasciato dietro di sé 51 vittime in una moschea della città della Nuova Zelanda. Come Tarrant, Gendron ha trasmesso in live streaming la sua carneficina; e come Tarrant, ne ha diffuso i dettagli e i moventi su siti come 4chan.

Al centro di questi crimini c’è un’unica teoria complottista, detta della Grande sostituzione: è una visione diffusa nell’estrema destra secondo cui l’immigrazione di persone non bianche e non cristiane verso l’Europa e gli Stati Uniti sarebbe il risultato di un piano studiato a tavolino che mira alla sostituzione sistematica dei popoli di etnia caucasica.

Delirante com’è, ti aspetteresti che questa teoria rimanga confinata ai recessi più sordidi e alle nicchie più patologiche del web, giusto? Non proprio: un’inchiesta del New York Times ha scoperto che in 400 puntate del suo show in prima serata Tucker Carlson, uno dei volti più celebri dell’emittente Fox News, ha fatto riferimenti espliciti a come le élite democratiche starebbero usando l’immigrazione per generare cambiamenti demografici a loro favorevoli, «e talvolta i suoi produttori hanno trovato la materia prima per il suo show perlustrando gli stessi angoli oscuri di internet frequentati dal sospetto di Buffalo». A rilanciare la teoria nell’ultimo anno sono stati anche l’ex speaker della Camera Newt Gingrich e la deputata della Georgia Elise Stefanik.

Anche alle latitudini nostrane, basta una rapida googlata per scoprire come negli anni (e fino in tempi recentissimi) il leader della Lega Matteo Salvini abbia ripetutamente, pubblicamente dichiarato cose come:

È in corso un'invasione pianificata del nostro paese. Un tentativo di sostituzione etnica dei nostri lavoratori con dei disperati.

E lo stesso ha fatto Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, rilanciando una bufala razzista e dandole dignità da prime time. Senza contare le ripetute esternazioni in tal senso di Donald Trump, che le ha rese un’abitudine quotidiana.

Bisognerebbe ragionare seriamente sul grado di tossicità e pervasività di questi impianti teorici, e su come la destra mainstream abbia finito per favorire una radicalizzazione che, in casi come quello di Buffalo, genera atti di violenza e stragi.

Non significa, ovviamente, che a premere il grilletto del fucile di Payton S. Gendron siano stati Carlson o Salvini e Meloni, e chi si concentra solo su questo aspetto di responsabilità diretta perde di vista un punto fondamentale: cioè che oggi esistono punti di attiguità oggettiva tra i complotti deliranti di nicchie online popolate da persone mentalmente disturbate e la retorica dei conservatori mainstream. E finché questi ultimi non cambieranno rotta in modo deciso, i primi non potranno far altro che continuare a proliferare nel sottobosco di internet.

Secondo il Washington Post, il manifesto dell’assassino di Buffalo «lascia pochi dubbi sul fatto che Gendron appartenga a una fraternità globale di persone ossessionate dall’idea che i bianchi stiano venendo intenzionalmente sostituiti».

C’è poi il ruolo dei social media, che da quasi un decennio abilitano e facilitano la condivisione di atti di violenza così efferati: Twitch ha rimosso la diretta della sparatoria dopo due minuti dall’inizio della trasmissione, ma non è stato abbastanza per impedire che venisse ripostata migliaia e poi milioni di volte su Twitter, Facebook e Instagram, dove i sistemi di moderazione sono ancora messi a dura prova di fronte alla mole di contenuti da cancellare. Inoltre, il killer si è servito dei servizi di Google per sapere a che ora il supermercato era più frequentato, e del ruolo di 4chan e Discord abbiamo già parlato.

Un diciottenne è entrato in un supermercato in un quartiere abitato da neri e ha sparato per ucciderli, con un fucile d’assalto che ha ottenuto con relativa facilità. Se non basta una frase del genere a farci domande su a che punto del progresso siamo realmente, e quali dovrebbero essere le nostre priorità, allora non ne esiste nessuna di adatta.

Altre news dal fronte

  • Il New York Times ha dedicato un profilo all’Hearing Voices Movement, un gruppo diviso tra advocacy e attivismo che chiama le psicosi e psicopatologie «realtà non consensuali» e rifiuta la loro patologizzazione, in nome dell’inclusività delle esperienze di chi sente le voci. È evidentemente una cosa sbagliata e grave, per i motivi che immagini;
  • Perché nella tornata di primarie repubblicane i neri fanno segnare (e segneranno) risultati di consenso sempre maggiore nell’elettorato di destra? Il paradosso per cui il trumpismo ha aumentato la diversity del Partito repubblicano;
  • Facebook produce ogni trimestre un Widely Viewed Content Report che mostra quali sono i link, le pagine e i contenuti più visti dall’enorme utenza della piattaforma. Il report, per quanto finora sostanzialmente ignorato dal mainstream, ha già mostrato cose interessanti (per esempio, che una delle pagine più viste del 2021 è stata quella di una truffa nemmeno ben congegnata). Il nuovo report dei primi tre mesi del 2022 mostra un social network sempre più in declino, preda di oscure content farm vietnamite, pagine di ironia boomer e montagne di spam;
  • È arrivata la fine di Reply All, il podcast che ha definito un’era dei podcast, e che ascoltano anche quelli a cui dei podcast non frega molto. I suoi due host Alex Goldman e Emmanuel Dzotsi hanno scelto di lasciare Gimlet, la compagnia acquistata da Spotify di cui Reply All è stata la gallina dalle uova d’oro. La fine del podcast ruota attorno a una rumorosa controversia sorta su Twitter a febbraio dell’anno scorso, quando un ex dipendente di Gimlet ha accusato PJ Vogt – allora talentuoso conduttore e anima di Reply All – di aver assunto comportamenti antisindacali nei confronti di un gruppo di persone di colore della società. Vogt ha chiesto scusa e ammesso di aver sbagliato, poi ha lasciato Gimlet e la trasmissione non è più stata la stessa. In precedenza aveva esplorato la cultura di internet nei suoi anfratti più impensabili. La puntata “The Missing Hit”, che trovi qui sotto, è unanimemente considerata una delle migliori puntate di podcast mai prodotte;
  • In Nigeria lo stato di Sokoto ha proclamato il coprifuoco dopo che una studentessa Deborah Samuel, è stata picchiata e arsa viva per aver fatto un commento considerato blasfemo sul profeta Maometto in un gruppo WhatsApp. Il fermo di polizia dei sospettati dell’omicidio ha causato proteste che hanno portato le autorità a dichiarare il coprifuoco: quando ti dicono che è tutto abbastanza complesso (vero) da rendere impossibile esprimere giudizi sulle società non occidentali (falso), ripetendo un mero esercizio di partigianeria da like facili, considera casi come questo.

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