Categoria nuove proposte


Quando ho aperto Culture Wars, a dicembre del 2021, ho scelto di creare una cosa che in Italia non c’era: un approfondimento settimanale, informato e ragionato, su temi su cui troppo spesso ci accapigliamo per abitudine, per partito preso, per spirito di corpo o per sentito dire; temi che ci arrivano come lontani echi di mondi che non conosciamo, e a cui ho deciso di dare la profondità che secondo me meritano.

Ho voluto aprire una newsletter gratuita, che chiunque potesse leggere e riprendere: si è rivelato un orientamento azzeccato, che ha portato, tra le altre cose, al successo del libro che di questo piccolo spazio è figlio, La correzione del mondo. Eppure, forse ti sorprenderebbe scoprire quanto tempo ci vuole per mettere insieme una puntata della newsletter che stai leggendo. Qualcuno mi ha suggerito di convertirla in una semplice lista di link e segnalazioni, qualcun altro di farla meno “scritta”, altri ancora di semplificarla... ma oh, a me – e, per fortuna, pare non soltanto a me – piace così.

Ci vuole tempo per radunare i pensieri e scriverla, dicevo, e quando sei freelance – soprattutto nel mio precarissimo settore lavorativo – il tempo è denaro. Ti risparmio il piagnisteo sulle mie finanze, ma il fatto che il servizio che sto usando per inviare la newsletter, Ghost, a brevissimo mi costerà più di 700 euro l’anno, beh, è una cause of concern, come dicono gli anglofoni: per coprire i costi ho provato ad avviare crowdfunding annuali (peraltro sempre riusciti, grazie a voi lettori), ad aprire profili per le donazioni, ma insomma, tutto si è rivelato una pezza assai limitata. E il progetto è rimasto, seppur felicemente, in perdita.

La soluzione, alla fine, ce l’avevo sotto gli occhi, e dopo mesi di ipotesi e riflessioni mi sembra di poterla definire un ottimo compromesso: da una parte mantenere il core business delle attività di Culture Wars, cioè l’approfondimento settimanale, gratuito per tutti; dall’altra, proporre per la prima volta un piano a pagamento, dove chi vuole può sostenere il progetto con contributi ragionevoli in cambio di articoli e materiale extra. Ed eccoci qua, quindi: sigla!

Le elezioni americane sono un mondo a sé, e non per modo di dire: l’imponenza delle sovrastrutture che governano, delle macchine di propaganda e consenso che attivano e del riverbero internazionale dei talking point che innescano non hanno pari in nessun altro evento politico mondiale.

In Italia abbiamo alcuni ottimi giornalisti che se ne occupano, e chi sono io, umile salariato del settore editoriale, per fare concorrenza a Francesco Costa? (Scherzo, eh: un saluto affettuoso a Francesco, per me anzitutto una vecchia conoscenza che si merita ciò che ormai da anni sta raccogliendo).

La nuova proposta in abbonamento di Culture Wars, lo speciale America 2024, però ti offre un’altra prospettiva sulle elezioni presidenziali, e insieme uno sguardo diverso: quello filtrato dalle specialità della casa – le cosiddette culture wars, per l’appunto. Perché Trump si è messo a difendere strenuamente le ciambelle in diversi comizi e apparizioni mediatiche, per esempio? E per quale motivo, più recentemente, i Repubblicani hanno pensato bene di denunciare orrendi complotti orditi da... Taylor Swift? Da dove viene la memificazione della politica americana e mondiale, e chi avvantaggia?

Per ricevere in esclusiva queste e altre meraviglie – si fa per dire – ti chiedo, se ne hai la possibilità, di scegliere fra un contributo mensile di 3 euro e uno annuale di 29 euro, quest’ultimo foriero di un notevole risparmio. Se ti sentissi più generoso/a, potresti considerare invece il piano che ho chiamato «Premium supporter», da 55 euro l’anno, con cui ricevi anche una copia con dedica del mio saggio. Tutti i piani comprendono l’accesso a un gruppo Telegram privato in cui condividerò letture, riflessioni più immediate e altri contenuti interessanti in anteprima.

Cominciamo con gli invii non appena il primo lettore rompe il ghiaccio abbonandosi, e poi proseguiamo da lì: agli abbonati manderò almeno due contenuti esclusivamente per loro ogni mese (verosimilmente saranno di più, ma ho voluto fissare una soglia minima). Gli abbonamenti si rinnovano automaticamente, ma ovviamente puoi annullarli quando vuoi. E sono processati da Stripe, strumento assai noto e serio, con cui non avrai alcun problema.

Che dici: ti piace? Facciamo questa cosa insieme? Personalmente non sto nella pelle, lo ammetto, e mi piacerebbe molto che questa dei contenuti extra diventasse una direzione in cui espandere stabilmente il progetto. Ma fammi sapere anche tu, ci conto!

Altre news dal fronte

  • Un bell’articolo di Lucia Tozzi sulle menzogne iper-chic con patina “inclusiva” dell’architettura educativa d’élite;
  • Di tensioni in Australia avevamo parlato ed eravamo stati, come dire, facili profeti: a Melbourne alcuni attivisti (Bbc dice «vandali») hanno tirato giù dal piedistallo una statua dell’esploratore James Cook;
  • Cos’ha da insegnare la salma di Lenin ai liberali occidentali? Oh, moltissimo.

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